dove siamo

BED AND BREAKFAST VILLA BOTTO via per Castelletto Cervo 418 Cossato 13836 (BI)



Villa Botto si trova in campagna a 3km dal Paese di Cossato e 10km da biella, trovate a soli 500 mt la superstrada tangenziale che vi collega a tutti i paesi limitrofi, L’autostrada A4 Torino-Milano è a 15 minuti dall’uscita di Carisio. Il B&B offre camere eleganti, un ampio giardino, attrezzature da barbecue e una piscina all’aperto. Coperte dalla Wi-Fi gratuita, le camere vantano viste sul giardino e piscina, una TV LCD, alcune un minibar e tutte con bagno privato completo di doccia e asciugacapelli. In estate al mattino vi attende una colazione italiana dolce a buffet con pane, marmellate, cereali e bevande calde. La Villa Botto B&B si trova a 15 minuti in auto dalla città medievale di Ricetto di Candelo.


Contattaci: Tel +39.3668070546 – +393472237276

mail: info@bbvillabotto.com

PARCHI E RISERVE NATURALI DEL PIEMONTE

A fianco dell’aspetto industriale, il Biellese offre un ambiente ancora incontaminato da scoprire. Quattro sono i Parchi Naturali riconosciuti dalla Regione Piemonte.


LA BURCINA

PARCO NATURALE BURCINA
RISERVA NATURALE SPECIALE PARCO BURCINA
Il Parco Burcina si estende su un’intera collina alle porte della città, risultato del lavoro instancabile di quattro generazioni di industriali lanieri di Pollone. Fin da metà Ottocento iniziò il progetto di trasformazione e di rimboschimento del colle che portò all’attuale pregevole esempio di parco all’inglese, percorso da vialetti e sentieri che permettono di inoltrarsi nella vegetazione ed osservare specie botaniche esotiche e rare. Il Parco, i cui viali sono sempre immersi in spettacoli esaltanti, è noto soprattutto per la straordinaria fioritura primaverile della conca dei rododendri, dove ammirare più di 150 varietà provenienti dal Caucaso e dall’Asia Minore che trovano qui un ambiente particolarmente favorevole e possono raggiungere addirittura i 10 metri di altezza.

LE BARAGGE

PARCO NATURALE LE BARAGGE

PARCO NATURALE DELLE BARAGGE
Un sorprendente paesaggio simile alla savana africana, apparentemente sconfinato ed incorniciato dall’imponente quinta delle Alpi biellesi, si ritrova nella Riserva Naturale delle Baragge (), caratterizzata da vaste praterie e brughiere nelle quali si innalzano isolate roveri e farnie secolari. In questo luogo l’originaria struttura forestale è stata trasformata dall’uomo nel corso dei secoli con il progressivo disboscamento e con la pratica diffusa dell’incendio per il pascolo.

OASI ZEGNA

PARCO NATURALE OASI ZEGNA
AREA PROTETTA OASI ZEGNA
Percorrendo la strada Panoramica Zegna ci si addentra nell’Oasi Zegna (), un’area montana di circa 100 km2 interessata da un innovativo progetto di valorizzazione naturalistica: sentieri segnalati, pannelli esplicativi, cartine, tavole panoramiche permettono di scoprire ogni caratteristica di questo ambiente alpino, dalla storia alla cultura, dalla geologia, alla botanica, alla fauna e di godere di panorami spettacolari sulla pianura padana, sulla Valsessera e sul Monte Rosa. I ventotto itinerari segnalati offrono a tutti l’occasione di immergersi nella natura: dalla breve passeggiata attraverso la valle dei rododendri per osservare da vicino la variopinta fioritura, fino all’itinerario di due giorni sulle tracce dell’eretico fra’ Dolcino.

SANTUARI E MONASTERI


SANTUARIO DI OROPA

La storia
Il Santuario di Oropa è tra i primi in Europa per importanza. Situato in una suggestiva conca, il luogo sacro è legato al culto della Madonna Nera, detta appunto Santa Vergine d’Oropa. La tradizione popolare vuole che iniziatore del culto cristiano ad Oropa fosse Sant’Eusebio, Vescovo di Vercelli, nel IV sec. d.C.. Il Santo avrebbe recato con sè la statua di legno della Vergine, scolpita da San Luca, trovandola in Gerusalemme e portandola ad Oropa.
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SANTUARIO DI GRAGLIA

Santuario di Graglia
La storia
L’origine del Santuario della Madonna di Loretorisale al principio del XVII sec. quando il parroco del paese, Don Nicolao Velotti, ad imitazione di quanto realizzato un secolo prima dal frate Bernardino Caimi sul Sacro Monte di Varallo, pensò di trasformare in “Calvario” il colle di San Carlo. Un progetto grandioso con un tempio di notevoli dimensioni e ben cento cappelle con scene di vita di Gesù rappresentate con statue a grandezza naturale.
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